sindrome di wobbler

Sindrome di Wobbler

La sindrome Wobbler (Spondilomielopatia cervicale caudale)

Cosa è la sindrome di Wobbler?
La cosiddetta “Wobbler”, o Spondilomielopatia cervicale (SMC) caudale come viene più spesso chiamata in ambito veterinario, è un gruppo di patologie molto ampio che comprende patologie vertebrali che colpiscono principalmente cani di media e grande taglia nel tratto cervicale. È ragionevole dividere queste patologie in due gruppi:

  • compressioni ventrali di natura discale, cosiddetta “SMC associata a patologie discali”
  • compressioni dorso-laterali, cosiddetta “SMC associata a alterazioni della base ossea”

Le compressioni ventrali colpiscono soprattutto cani sopra i 3 anni di età, in particolare Doberman, Weimaraner e Dalmata, mentre le compressioni dorso-laterali colpiscono soprattutto giovani cani di razze giganti quali Bull Mastiff, Alani, Cane Corso, Dogue di Bordeaux [1].

La sintomatologia può essere a insorgenza acuta o progressiva e i segni clinici variare da lievi con modesta dolorabilità, incordinazione e/o tetraparesi nei casi meno gravi, a dolore invalidante e tetraparesi grave o tetraplegia. E’ importante sottolineare che nella maggior parte dei casi il dolore cervicale non è uno dei segni più evidenti.

Come si diagnostica la Sindrome Wobbler?
La risonanza magnetica è l’indagine più accurata e sicura. La TC, comunemente chiamata TAC, è a volte richiesta dal chirurgo in associazione alla risonanza nelle forme cosiddette ossee, ma non può esser considerata una alternativa, a meno che non venga eseguita con mezzo di contrasto ( mielo-TC). La TC è importantissima invece nei controlli post-operatori quando si utilizzano impianti vertebrali.

Come si presenta la Wobbler associata a patologie discali?
Le forme associate a compressioni ventrali, cioè quelle che colpiscono soprattutto Doberman, Weimaraner e Dalmata, sono molto frequenti.
L’età di insorgenza è più tardiva, di solito insorge dopo i 3 anni. La sintomatologia è molto variabile. I segni clinici possono iniziare in modo improvviso o progressivo e possono variare da una lieve debolezza e incoordinazione con modesta dolorabilità, a una tetraparesi grave o tetraplegia con dolore invalidante. E’ importante sottolineare che in molti pazienti il dolore cervicale non è uno dei segni più evidenti.

Come si tratta la Wobbler associata a patologie discali?
Il trattamento è sempre medico in prima battuta in tutti i pazienti che sono ancora in grado di camminare in modo ragionevole, e comprende abitualmente riposo assoluto 4 settimane, fisioterapia, e antiinfiammatori associati a un gastroprotettore.

Quali tecniche sono disponibili per la Wobbler associata a patologie discali?
Pazienti che non sono migliorati con la terapia medica, o pazienti che hanno una debolezza molto marcata andrebbero operati precocemente.
Le tecniche chirurgiche si distinguono in:

  • Decompressione diretta ( slot ventrale)
  • Decompressione indiretta (tecniche di fissazione in distrazione)

Cosa è lo slot ventrale ?
Lo slot ventrale è una tecnica che ha dato ottimi risultati nelle estrusioni dei cani di piccola e media taglia, ma non nei  cani di grossa taglia con protrusioni discali. L’aggravamento post-operatorio è la complicanza più frequente, per questo motivo non consigliamo questo tipo di chirurgia nella sindrome di Wobbler.

Cosa sono le tecniche di decompressione indiretta ?
Queste tecniche si basano sul fatto che ponendo in trazione il disco e i legamenti vertebrali, questi si distendono riducendo la compressione che si esercita sul midollo spinale. Questa distensione (chiamata distrazione) deve esser mantenuta tramite un impianto vertebrale e condurre a una fusione ossea cosi da rendere la distensione permanente.

La tecnica più moderna prevede l’uso di placche in titanio al pari di quanto si fa in medicina umana.

Abbiamo sviluppato una tecnica innovativa che abbiamo presentato al congresso ACVIM a Seattle nel 2013 e al Congresso Internazionale sulla Wobbler di Bologna nel 2018, che prevede l’utilizzo di una placca per chirurgia cervicale umana a 6 fori in titanio associata a un cage cilindrico, e una vite da 2,7 posizionata in ogni faccetta articolare. Questa tecnica ci ha dato ottimi risultati sia a breve che a lungo termine.

Come si tratta la forma associata a alterazioni della base ossea?
Il trattamento è sempre medico in prima battuta in tutti i pazienti che, anche se deboli o incoordinati, sono ancora in grado di camminare, e comprende abitualmente riposo assoluto 4 settimane, fisioterapia, e antiinfiammatori associati a un gastroprotettore.

Il trattamento chirurgico comprende:

  • decompressione diretta tramite accesso dorsale ( laminectomia dorsale-emilaminectomia)
  • decompressione indiretta tramite stabilizzazione e fusione

La decompressione diretta (laminectomia dorsale) è associata frequentemente a un aggravamento importate delle condizioni cliniche che può richiedere un lungo periodo riabilitativo.

I risultati ottenuti con tecniche di fusione vertebrale sono superiori e il rischio di aggravamento post-operatorio molto basso. La tecnica chirurgica che utilizziamo per questo tipo di patologie è simile a quella per la forma associata a discopatia.

La prognosi dei pazienti con le compressioni associati a alterazione della base ossea è più grave di quella delle forme associate a discopatia.