Anestesia e
Terapia del dolore

Il reparto di anestesia della clinica è composto da personale preparato e in continuo aggiornamento, che si turna per coprire ogni giorno 9 postazioni di anestesia all’interno della struttura.

Il CVRS garantisce la sicurezza della procedura anestesiologica a tutti i pazienti che devono eseguire dalla semplice sedazione per procedure diagnostiche brevi (radiografie, ecografie, prelievi ecoguidati) alle procedure diagnostiche maggiori (tc rm elettromiografia endoscopie), dall’odontostomatologia, agli interventi di chirurgia di base fino alle chirurgie specialistiche e ultraspecialistiche.

La conoscenza di tutti i farmaci di ultima generazione e delle più moderne tecniche per la loro somministrazione, permette la consapevole e mirata scelta di protocolli anestesiologici a misura di paziente e di patologia.

La dotazione di uno strumentario specialistico e dedicato ad ogni postazione permette di monitorare ogni paziente prima, durante e dopo la procedura e negli spostamenti necessari in maniera assidua e mirata a seconda delle particolarità del caso:

  • Ecografo in sala operatoria
  • Elettrocardiogramma
  • Pulsossimetria
  • Monitoraggio della pressione arteriosa invasiva e non invasiva
  • Monitoraggio della capnografia
  • Spirometria completa
  • Monitoraggio della temperatura
  • Esecuzione di emogas analisi intraprocedurali per il monitoraggio metabolico, elettrolitico e respiratorio.
  • La presenza di pompe a siringa permette l’infusione precisa e costante di più farmaci sia per analgesia, sia per l’ipnosi che per il supporto delle funzioni emodinamiche

Tutte le strumentazioni ed i farmaci vengono controllati quotidianamente prima dell’inizio delle procedure e tutti i farmaci vengono ricostituiti quotidianamente e preparati all’uso anche in caso di emergenze.

La presenza di più anestesisti pronti al confronto e il colloquio costante con i vari reparti dove è richiesto il nostro supporto (la chirurgia, la neurologia, la radiologia, la medicina interna, e soprattutto la terapia intensiva) ci permette di occuparci con sicurezza dei pazienti che hanno criticità da gestire.

Allo stesso tempo la preparazione del personale permette di prenderci cura anche dei pazienti che presentino già delle problematiche metaboliche, coagulative, cardiologiche o neurologiche, dedicando ad ognuno il protocollo anestesiologico più adeguato e il trattamento del dolore più idoneo al fine di mettere in anestesia ogni paziente nella migliore delle condizioni possibili.

Fase di
Risveglio

Durante la fase del risveglio i pazienti vengono seguiti fino al ripristino dell’autonomia delle funzioni organiche e valutati per garantire una ottimale gestione del dolore fino a che non vengono dimessi o ricoverati nei reparti a loro dedicati.

Team

Cvrs policlinico veterinario Roma sud Staff Marianna Parabella

Dott.ssa

Marianna Parabella

Cvrs policlinico veterinario Roma sud Staff Alessia Mariarita Aveni

Dott.ssa

Alessia MariaRita Aveni

Cvrs Policlinico veterinario Roma sud Staff Giandomenico Ferrante

Dott.

Giandomenico Ferrante

dottor Ermanno Esposito

Dott.

Ermanno Esposito

Eleonora Fersini veterinario

Dott.ssa

Eleonora Fersini

veterinario roma cvrs staff

Dott.ssa

Giorgia Giannetti

roma veterinario Eleonora Fumanelli

Dott.ssa

Eleonora Fumanelli

veterinario roma cvrs staff

Dott.ssa

Arianna Pepe

veterinario roma Mery Ricciardi

Dott.ssa

Mery Ricciardi

Diego Sarotti veterinario

Dott.

Diego Sarotti

Dott.ssa

Giorgia Cocca

Dott.

Giuseppe Sirressi

FAQ

Ecco alcune domande che i nostri clienti ci rivolgono spesso

Tutta la fase di anestesia vera e propria e la procedura per cui essa è necessaria viene eseguita in ambienti dedicati, sterili con il massimo della concentrazione del personale e quindi non è quasi mai possibile essere al fianco del vostro amico a quattro zampe. Ma qualsiasi novità, inizio e fine procedura vi verranno comunicate appena possibile a un membro dello staff che è con il vostro amico sarà libero di parlare con voi.

Purtroppo molte procedure apparentemente semplici e che nell’uomo vengono eseguite senza il bisogno di una sedazione o una vera e propria anestesia, in medicina veterinaria prevedono che il paziente dorma. Per esempio nell’ esecuzione di studi radiografici ufficiali e non, nella detartrasi, per Tac o Risonanza magnetica. Molte volte per i pazienti più spaventati o poco collaborativi in ambiente ospedaliero anche solo per un semplice prelievo, eseguire queste procedure in anestesia o sedazione vuol dire soprattutto rendere la procedura non stressante per il nostro pet.

L’età non è una malattia! È pur vero che spesso con l’età ogni paziente ha storia di patologie ma un paziente che sta bene, anche se con qualche anno in più, può eseguire in sicurezza una anestesia anche grazie alla valutazione preanestesiologica, all’uso di farmaci che vengono facilmente eliminati dall’organismo e che vengono scelti “su misura per ogni paziente”.

Esistono numerosi accertamenti da fare prima di una procedura anestesiologica.

Emogas, ecocardiogramma, analisi del sangue, profilo coagulativo, tromboelastogramma, per valutare la criticità di ogni paziente al fine di prevedere qualsiasi tipo di complicanza e anche per capire quanto sia facile o difficile il percorso medico che affrontiamo.

Non sempre è necessario fare tutto, questo può essere deciso dai Medici che seguono il paziente insieme all’anestesista in base alla salute del nostro paziente, alla sua età, alla razza e al tipo di procedura che deve essere eseguita.

Qualsiasi accertamento è possibile farlo in giornata in struttura ma per le grandi chirurgie elettive e le indagini diagnostiche più complesse eseguire gli esami nei giorni precedenti accorcia sicuramente i tempi di inizio della procedura e permette all’anestesista di valutare ogni paziente da qualche giorno prima.

Nei casi più complessi è sempre consigliabile un colloquio anestesiologico tra proprietario, Medico curante e Anestesista per decidere insieme la strada da percorrere con successo.

Ogni tipo di Sedazione/anestesia prevede sempre:

    • Una valutazione preanestesiologica (valutazione della storia clinica del paziente, auscultazione cardiaca, valutazione clinica, ed esame ecg) prima di scegliere il giusto protocollo ipnotico e antalgico. Questo avviene sempre anche se molte volte solo “dietro le quinte”.
    • Un attento monitoraggio clinico e strumentale intraprocedurale per far sì che durante tutta la procedura l’organismo del nostro paziente funzioni sempre come se stesse solo dormendo… senza fare brutti sogni!

La procedura di intubazione del paziente sedato o anestetizzato è in assoluto quella che crea più sgomento nel proprietario. Ma la facilità di esecuzione della stessa rispetto all’uomo la rende una procedura semplice e rapidissima che permette ad ogni paziente di respirare liberamente senza ostruzioni anche in maniera autonoma, inoltre ci permette di monitorare esattamente la validità di ogni atto respiratorio monitorando i gas inspirati ed espirati, evita l’ispirazione di saliva e per ultimo permette la somministrazione di anestetici gassosi.

Non tutte le procedure possono essere eseguite con il tracheotubo: per le endoscopie dell’apparato respiratorio spesso viene tolto ed è possibile farlo in sicurezza perché il paziente può essere monitorato tramite emogas del sangue e pulsossimetro  che ci dicono come sta respirando.

Spesso anche nelle sedazioni per rispettare standard di sicurezza (per particolari razze come i brachicefali o per pazienti con criticità respiratorie) può essere legittima la scelta di intubare il paziente.

L’anestesia non è solo far dormire il nostro paziente, ma anche garantire oltre al controllo delle funzioni vitali (ossigenazione e circolazione) la migliore tecnica per il controllo del dolore perioperatorio.

Nelle chirurgie la somministrazione di antidolorifici protegge il paziente dal dolore e dal suo ricordo. Per ogni paziente o procedura viene valutata la presenza di dolore preesistente (dolore cronico o acuto) e il tipo di dolore scatenato dalla procedura (chirurgia ortopedica, addominale, neurologica o oncologica). L’analgesia avviene tramite l’infusione di oppioidi e/o analgesici maggiori o di più molecole combinate che agiscono sulle varie vie del dolore e/o tramite l’utilizzo di tecniche di anestesia locoregionale.

Si può decidere di effettuare un blocco locoregionale di un singolo arto, per esempio nelle chirurgie ortopediche soprattutto o di effettuare la somministrazione di analgesici per via spinale (direttamente iniettando il farmaco scelto a contatto con il midollo spinale) o epidurale (sempre all’interno della colonna vertebrale tramite singola somministrazione o applicazione di un catetere che permetta la gestione di dolori maggiori per qualche giorno ma esternamente alle guaine che rivestono il midollo).

Dal risveglio in poi viene pianificata la gestione del dolore attraverso farmaci da dare per bocca, nel caso di dimissioni, o tramite iniezioni o infusioni in pompa siringa per i pazienti degenti che necessitano di ricovero.

Molte volte pazienti che hanno già patologie e sono già in terapia per altri problemi assumono farmaci. Questi pazienti potrebbero aver necessità di continuare o sospendere le terapie prima dell’anestesia o della chirurgia. Ogni singolo caso viene sempre valutato dal Medico curante che poi parla con l’anestesista. È possibile parlare con l’anestesista direttamente e nei casi più complessi è raccomandato un consulto anestesologico.

Ogni paziente ha una propria velocità di metabolizzazione dei farmaci a seconda di vari fattori: dell’età o della razza o di patologie preesistenti, ma la valutazione di tutte queste componenti e la conoscenza dei farmaci che usiamo ci permettono di scegliere il farmaco che ci fa ottenere il risveglio più adeguato. Possiamo sceglie tra anestesia gassosa o tecniche di TIVA (anestesia totalmente intravenosa) ottenendo sempre concentrazioni di farmaci conosciute in ogni organismo e prevedendo il loro tempo di eliminazione.

Nessuna anestesia è scevra da rischio purtroppo. Questo è legato non solo al paziente e ai farmaci anestetici ma anche al tipo di operazione da affrontare.

Il costante aggiornamento, la valutazione del paziente, l’interazione tra reparti, il consulto anestesiologco, la possibilità di usare molti tipi di farmaci e tecniche di somministrazione ci permettono di prevedere, ridurre, comunicare e affrontare insieme al proprietario con sicurezza il rischio periprocedurale.

Appuntamento CVRS
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