Epilessia
Cosa è: L’epilessia colpisce indistintamente sia il cane che il gatto ed è provocata da un’attività elettrica incontrollata della corteccia cerebrale che influenza la capacità motoria e lo stato mentale dell’animale. Le crisi possono durare alcuni secondi o diversi minuti e solitamente si verificano di sera o di notte. In alcuni casi l’attacco può essere innescato da eventi particolari o da stress, anche se la sua insorgenza è tuttora imprevedibile.
Sintomi: Il tuo amico a quattro zampe sembra instabile e confuso? Cade su un fianco, non risponde ai richiami e i suoi movimenti appaiono incontrollati? Un attimo prima tutto sembra normale e all’improvviso si accascia per terra incosciente, con gli occhi sbarrati e i muscoli contratti fino a perdere il controllo della vescica o dell’intestino. Potrebbe essere un episodio isolato, ma nella maggior parte dei casi le convulsioni tendono a presentarsi a intervalli più o meno regolari. La gestione di un paziente con epilessia richiede un lavoro di squadra strettissimo tra proprietario e veterinario, ed è importante che la famiglia dell’animale sia informata correttamente per poter trattare al meglio questo grave disturbo.
Diagnosi: A differenza delle convulsioni (che sono determinate da diverse cause quali il tumore, l’insufficienza renale e l’intossicazione), l’epilessia potrebbe essere causata da una predisposizione ereditaria. Questa patologia si manifesta tra i 6 mesi e i 6 anni e può colpire animali di ogni razza, sebbene sia più frequente nei Border collies, Pastori australiani, Labrador retrievers, Beagles e Pastori tedeschi. Se una crisi parziale non comporta una perdita di conoscenza e può interessare anche solo un arto, un lato del corpo o il volto, una crisi generalizzata determina invece la caduta dell’animale con conseguente rigidità motoria. Terminato l’attacco, la fase conosciuta come postictale prevede periodi di confusione, disorientamento e disturbi transitori della vista, oltre a determinare un aumento di sete e appetito. Il recupero può essere immediato o richiedere fino a 24 ore.
Cosa puoi fare: Innanzitutto occorre mantenere la calma, nonostante lo shock iniziale. L’attacco epilettico non provoca dolore e può esser un evento più stressante per chi vi assiste che per l’animale. E’ importante registrare ora e durata della crisi, tentando di filmare almeno un episodio e prestando attenzione a tutto ciò che potrebbe ferirlo, come mobili o scale, spostandolo quindi delicatamente per la coda o per le zampe posteriori. In questa fase l’animale non è cosciente e suoi i movimenti sono involontari, il che potrebbe indurlo a mordere senza volerlo o a tagliarsi la lingua. E’ dunque consigliato di non toccarlo finché non sarà di nuovo cosciente, salvo evitare un colpo di calore versando dell’acqua fredda sulle zampe. Nel caso in cui l’attacco superi i 5 minuti è necessario correre al pronto soccorso più vicino, in modo da evitare problemi di respirazione e danni al cervello.
Cure: Le crisi possono provocare gravi danni al cervello e, in quanto cumulativi, un numero elevato di attacchi potrebbero causare una senilità precoce (con conseguente perdita dei comportamenti appresi o altre alterazioni comportamentali). In questo caso è necessaria un’indagine clinica accurata, comprensiva di una visita neurologica, di analisi del sangue e delle urine, di una radiografia al torace e di un’ecografia addominale, in modo da poter escludere immediatamente la presenza di patologie cerebrali. I pazienti con crisi multiple dovrebbero iniziare al più presto un trattamento che comprende Fenobarbitale, Levetiracetam o Bromuro di potassio.
Cosa è lo stato epilettico: Lo “stato epilettico” è la condizione più grave per un paziente e può provocare crisi di una durata superiore ai 30 minuti o il verificarsi di due o più attacchi senza possibilità di recupero completo. In questo caso il trattamento dovrebbe essere immediato per evitare danni neurologici permanenti o addirittura la morte. E’ dunque necessario correre al più presto al pronto soccorso veterinario vicino prestando la massima attenzione alla vostra e alla sua incolumità: l’animale deve essere trasportato avvolto in una coperta o in un lenzuolo, cercando di raffreddargli le zampe con dei panni umidi.