L’IMPORTANZA DI UNA ALIMENTAZIONE SANA
La corretta nutrizione è alla base del benessere dell’animale.
Esattamente come avviene per tutti gli animali, esseri umani compresi, anche nei gatti l’alimentazione rappresenta un fattore decisivo per la salute. Sin dalla gestazione un corretto regime nutrizionale è in grado sia di prevenire le malattie che di aumentare l’effetto benefico delle terapie nei soggetti in cura. Gli effetti di una buona alimentazione sono evidenti a prima vista, come il pelo dal colore acceso e un atteggiamento giocoso e vitale. Analogamente, sono immediati anche gli effetti benefici nei soggetti che soffrono di qualche problema, come per esempio allergie, urolitiasi, patologie intestinali o diabete. Senza considerare l’enorme sostegno che una sana alimentazione può assicurare nei pazienti più gravi, come i casi oncologici. Insomma, l’alimentazione è un aspetto fondamentale per ogni essere vivente. Non a caso da molti anni CVRS dedica un intero reparto alla nutrizione, guidato dalla Dottoressa Giusi Tabacco, esperta di questa branca della medicina veterinaria.
L’amore che dimostriamo ai nostri piccoli amici, quindi, deve partire proprio dall’attenzione che riserviamo a ci che essi mangiano.
Di seguito, una piccola lista di “errori” molto comuni che si commettono inconsapevolmente nella nutrizione del proprio gatto:
1) Dare da mangiare soltanto i croccantini
Una vasta letteratura scientifica ha dimostrato che questo può comportare molti problemi, soprattutto ai reni: i gatti infatti tendono a bere poco, e una parte importante di acqua che serve al corretto funzionamento del loro organismo deve provenire dal cibo. I croccantini, a differenza del cibo cosiddetto “umido”, non contengono liquidi sufficienti per questo scopo, con il rischio di provocare calcolosi alle vie urinarie. Occorre quindi assicurare al gatto almeno un paio di “pasti umidi” al giorno, accanto ai (numerosi) piccoli “pasti secchi”e fornire una fontanella di acqua corrente , da cui il gatto possa abbeverarsi anche solo per gioco.
2) Dare da mangiare solo alimenti “complementari”
Spesso i cibi più pubblicizzati sono proprio quelli che non sono completi, adatti cioè a svolgere da soli il compito di nutrire in modo soddisfacente il gatto. Fortunatamente per legge le aziende produttrici sono obbligate a specificare sulle confezioni se si tratta di “alimento completo” o “alimento complementare”, basta solo farci attenzione. I disagi provocati da questo tipo di carenze sono evidenti sin da subito e la maggior parte delle volte reversibili se corretti prontamente. Tuttavia, buona norma preoccuparsi di assicurare al gatto pasti che contengano tutti gli elementi che gli servono.
3) Non considerare la bassa qualità degli alimenti industriali
Spesso il marketing o il prezzo sono fattori che influiscono troppo nella scelta dei cibi: imparare a leggere le etichette un ottimo antidoto per evitare di dare da mangiare al proprio gatto cibo scadente o non adatto a lui, per esempio quello contenente elementi di cui si conosce un‘intolleranza specifica.
4) Evitare una alimentazione di alta qualità per ragioni di costi
È provato che i costi legati ad una alimentazione di alta qualità non si discostano da quelli di una alimentazione più attenta ai prezzi: optare per croccantini più nutrienti, per l’alimentazione umida o addirittura per la cucina casalinga, infatti, sono scelte che influiscono in minima parte nel peggioramento dei conti famigliari e in ogni caso, laddove ci fosse una piccola differenza, essa costituirebbe la migliore garanzia di risparmio delle spese veterinarie per il futuro!