Come capire se il nostro volatile è malato
Gli uccelli in natura cercano di mascherare i loro sintomi quando si sentono male per evitare che i predatori notino la loro condizione di debolezza e li scelgano quindi come preda facile. Questa caratteristica comportamentale si mantiene anche negli uccelli da voliera e da compagnia, per cui l’allevatore o il proprietario spesso si rendono conto che l’animale è malato solo quando la patologia è ad uno stadio molto avanzato.
I segni clinici più indicativi di una condizione di malattia si possono dividere in due gruppi:
1) Segni di tipo comportamentale:
Si tratta dei primi sintomi che compaiono e possono variare in base al tipo di patologia e livello di gravità, in genere si osserva:
- Malessere generalizzato con arruffamento delle piume e ali abbassate.
- Diminuzione del consumo di alimenti, aumento del consumo di acqua o mancanza di sete (l’animale non beve).
- Sospensione delle normali attività di pulizia delle penne o, al contrario, eccesso nel pulire le penne fino a strapparle, tagliarle, o presenza di prurito.
- Movimenti limitati e diminuiti.
- Animali che si mantengono vicini tra loro, in un angolo della voliera.
- Permanenza prolungata nel nido.
2) Segni di tipo fisico:
Sono sintomi osservabili quando lo stato della malattia è avanzato e possono essere indicativi del tipo di patologia in atto:
- Scolo nasale, occhi irritati, mancanza d’aria
- Diarrea o cambiamento del colore delle feci.
- Aumento della produzione di urine (frazione liquida delle deiezioni) o alterazione del colore.
- Presenza di rigonfiamenti o tumori nella pelle.
- Piume rotte.
- Sanguinamenti.
- Perdita di peso, dimagrimento.
- Unghie lunghe.
Cosa devo fare in caso di presenza di sintomi clinici?
I VOLATILI SONO ANIMALI FRAGILISSIMI ED è NECESSARIO NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI UNA DIAGNOSI TEMPESTIVA E UN TRATTAMENTO PRECOCE.
La comparsa di uno di questi segni dovrebbe fungere da campanello d’allarme per preoccuparsi delle condizioni di salute dell’animale e portarlo dal veterinario accreditato in medicina aviare nel minor tempo possibile.
Se impariamo ad essere buoni osservatori potremo individuare rapidamente una variazione nel comportamento del nostro volatile da compagnia, potendo così agire con tempestività e quindi con maggiori possibilità di ottenere successo nella cura. E’ fondamentale ricordarsi che gli uccelli hanno un metabolismo molto elevato per cui finiscono rapidamente le riserve e si aggravano facilmente, tanto che, a poche ore dalla comparsa dei primi sintomi, la situazione può giungere al limite per la loro vita.
Como devo trasportarlo in clinica?
Quando, per qualsiasi motivo, è necessario portare UN VOLATILE il paziente aviare dal veterinario, bisogna RIDURRE AL MINIMO LO STRESS DURANTE IL TRASPORTO, per cui se si tratta di un uccello di piccola o media taglia sarà conveniente trasportarlo nella gabbia in cui vive normalmente, per non manipolarlo troppo. Si consiglia inoltre di portare la gabbia così com’è, senza pulirla, in modo che il VETERINARIO possa raccogliere il maggior numero di informazioni sulle condizioni in cui vive l’animale e prelevare campioni di feci accumulatesi nel fondo della gabbia.
Per evitare che l’uccello si spaventi e sbatta le ali danneggiandosi, si deve coprire bene la gabbia con un telo (piccola coperta o asciugamano). E bisognerà inoltre togliere i contenitori per acqua e mangime, per ridurre la possibilità di colpirsi.
Sarà anche utile che il proprietario porti con sé il mangime ed eventuali integratori che sta somministrando all’animale; se il tragitto da percorrere fosse lungo, si può mettere un pezzo di mela sul fondo della gabbia, in modo che siano garantiti alimentazione e idratazione durante il viaggio.
In caso di trasporto in casse chiuse o trasportini improvvisati (scatole di cartone) bisogna tener conto che spesso i pappagalli possono perforarle con il becco e aprirsi una via di fuga, oppure se non c’è una ventilazione sufficiente l’uccello potrà patire per un eccesso di calore all’interno; inoltre se l’animale, contenuto in condizioni non opportune, rimane a lungo nell’auto chiusa, potrebbe morire soffocato, nella stagione calda o assiderato nel periodo invernale.
Per evitare quindi che il paziente aviare, già debilitato a causa di una malattia in corso, peggiori le sue condizioni di salute durante il trasporto alla clinica veterinaria, sarà importante valutare le condizioni climatiche, scegliere il mezzo di trasporto più idoneo e effettuare il viaggio direttamente verso la clinica e con molta attenzione.